LARINO. “Try to get 300”. Con questo motto la Fiera d’Ottobre di Larino cambia pelle e raddoppia l’impegno. L’edizione, seppur prestigiosa, numero 280, viene vista come l’occasione per rilanciare un evento che ha fatto la storia nel basso Molise, ma che ogni scenario in divenire impone, merita di essere rivitalizzata e rifocalizzata.
Un giorno e mezzo in meno di esposizione, dal mercoledì mattina canonico si passa al giovedì pomeriggio, come momento inaugurale, per giungere poi a domenica sera. Sforbiciata imposta dalle esigenze degli stessi standisti, che hanno chiesto di accorciarne il programma, per ridurre le spese e concentrare le presenze. Ma non è tutto, la delocalizzazione dei dibattiti, permetterà di vivere l’atmosfera della rassegna a tutto tondo, sia nella nuova urbe che nel centro storico, attraverso l’esperimento del “Fuori Fiera”, momento di analisi e proposta che dal territorio vuole trasformare l’humus fieristico in terreno fertile della futura programmazione socio-economica.
Quasi rivoluzione copernicana, dunque, quella presentata stamani nell’atrio del sempre suggestivo Palazzo Ducale, alla presenza del sindaco Giuseppe Puchetti, dell’assessore Angela Vitiello, del presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, del vice referente interregionale di Plastic Free, Giuseppe Fabbiano e di Antonello Barone, che del “Fuori Fiera” è proponente e ideatore.
Agricoltura, agro-alimentare, commercio e artigianato le quattro direttrici, con un’attenzione particolare al mondo degli animali, perché la Fiera d’Ottobre deve riappropriarsi delle sue prerogative pluricentenarie, anche se al passo coi tempi, allora è stato deciso di puntare sulla filiera delle eccellenze, per mettere in rete nel Molise una serie di eventi caratterizzanti, da qui anche la scelta della Camera di Commercio di supportarne l’edizione 2023, in linea con la mission camerale.
Ma come detto, attenzione alla sensibilità ambientale e soprattutto al contesto geo-politico bassomolisano, dove Larino si colloca in un territorio dove la Zes è opportunità di sviluppo e dove le attività produttive si fondono con millenni di storia e allora l’economica sposerà anche il patrimonio archeo-architettonico.
Perché “Fuori Fiera”? Obiettivo 300. Venti anni per crescere, dunque, nel cuore di Larino suggestioni e dialoghi per immaginare la Fiera d’Ottobre che sarà.
Il Fuori Fiera è un format di riflessione pubblica ideato e prodotto dal “Festival del Sarà – Dialoghi sul futuro” che vuole raggiungere un duplice obiettivo.
Da un lato il Fuori Fiera intende ricucire in modo più saldo il rapporto fra l’evento “Fiera di Ottobre” e la comunità che lo organizza e ospita da 280 edizioni, portando fisicamente al centro della città in uno dei luoghi architettonicamente più prestigiosi del Molise, Palazzo Ducale, un importante momento di dibattito pubblico.
Dall’altro lato il Fuori Fiera vuole definire una nuova missione per l’evento più importante della città e che intravede all’orizzonte l’edizione 300 della propria storia.
Come farlo? Attraverso analisi e proposte ad alta voce con i protagonisti nazionali e regionali del mondo delle istituzioni, dell’accademia e dell’impresa, in particolar modo quella agroalimentare, che opera sul territorio. Dando ai rappresentanti delle aziende la possibilità di rappresentare alla comunità la propria visione di responsabilità sociale d’impresa e testimoniare il loro impegno per lo sviluppo armonico e sostenibile del territorio di Larino e di tutto il Molise.
Nella prima edizione del Fuori Fiera si toccheranno tre temi fondamentali: quello della sana alimentazione e del dovere dello Stato di garantire cibo pubblico di qualità alle comunità per incidere in modo positivo anche sulla salute collettiva.
Il secondo è quello inerente alle potenzialità di sviluppo economico del territorio del Basso Molise grazie alle Zone Economiche Speciali, legando in modo sempre più strategico il tema dell’agro-industria al territorio frentano. Infine una valutazione sugli strumenti giuridici, amministrativi e di comunicazione per dare nei prossimi anni sempre più forza alla Fiera di Ottobre di Larino.
L’inaugurazione della Fiera d’Ottobre è per le 16.30 di giovedì 12 ottobre, all’interno del Polo Fieristico di contrada Monte Arcano: convegni degustativi e degustazioni guidate interamente gratuite alla riscoperta dei sapori della nostra terra, laboratori interattivi sulla tradizione e sulla cultura del territorio, giochi e animazione per i più piccoli, masterclass e concerti serali, la novità dell’Oktoberfest e del Tintilia in Fiera.
Anniversario tondo per la fiera più antica del Molise, per una fiera inscritta nel solco della tradizione ma che vuole puntare, decisa, verso l’innovazione, per tornare ad essere ciò che è sempre stata: un punto di riferimento per tutto il territorio basso-molisano.
Agricoltura, enogastronomia, tessile, commerciale, street food, degustazioni di olio, vino, formaggi, tartufo, area giochi, campagne di sensibilizzazione, eventi musicali e un nuovo format di riflessione pubblica, il “Fuori Fiera”.
Nutrire il territorio, sviluppare l’economia, conservare la cultura: la Fiera d’Ottobre a Larino, un evento che unisce tradizione e innovazione.
Nella prima edizione il “Fuori Fiera” toccherà tre temi fondamentali: quello della sana alimentazione e del dovere dello Stato di garantire cibo pubblico di qualità alle comunità per incidere in modo positivo anche sulla salute collettiva.
Il secondo è quello inerente alle potenzialità di sviluppo economico del territorio del Basso Molise grazie alle Zone Economiche Speciali, legando in modo sempre più strategico il tema dell’agro-industria al territorio frentano.
Infine una riflessione su come costruire una strategia per dare nei prossimi anni sempre più forza alla Fiera di Ottobre di Larino, facendo leva sull’elemento culturale che caratterizza la storia millenaria della città.
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Fonte: www.termolionline.it